“Ciao mamma, ci riabbracceremo. Ma ho scelto di rimanere a Milano”

Redazione

Cronaca - Bompietro

“Ciao mamma, ci riabbracceremo. Ma ho scelto di rimanere a Milano”
Il giovane regista madonita Ivan D'Ignoti ha deciso di trascorrere la propria quarantena a Milano

25 Marzo 2020 - 17:27

“Ti prometto che tornerò presto da te e sarò più grande, più consapevole. Stavolta le lasagne le porto io, in quarantena ho imparato a cucinare anche quelle. Appena potrò riabbracciarti ti cullerò io”. Sono le parole finali di un lungo post pubblicato da Ivan D’Ignoti, un giovane regista madonita emergente che ultimamente, oltre a viaggiare per il mondo e per l’Italia, ha curato la regia degli scherzi del programma televisivo Scherzi a Parte su Canale 5, con Paolo Bonolis.

Ivan ha deciso di trascorrere la propria quarantena a Milano facendo viaggiare solamente le parole, scritte nella lettera che ha pubblicato sui suoi profili social. E così, le sue parole, oggi, sono molto importanti dopo le infinite polemiche che ci sono state nei giorni scorsi (e ancora oggi a dire il vero) sui tanti siciliani rientrati nell’Isola nel corso dell’emergenza coronavirus. Ma ci sono tanti ragazzi che tra tornare e mettere a rischio i propri cari, hanno scelto di rimanere nelle città in cui vivono, studiano e lavorano. Tra questi, proprio Ivan che ha dedicato le parole del suo post alla mamma che vive, insieme alla famiglia a Bompietro.

“Sarei dovuto partire nei giorni scorsi per rivederti dopo quasi quattro mesi, ma non partirò. Non posso partire – si legge nel posto di Ivan – Sono qui a Milano, chiuso in appartamento. Sono stanco di guardare film e serie tv, basta videochiamate e soprattutto basta surgelati, ho voglia di lasagne ma sai che non sono capace come te in cucina. Non sai la rabbia, la frustrazione, la voglia di scappare e prendere un treno, un aereo, fregarmene delle regole. Non l’ho fatto perché mi hai educato così.

Mi hai insegnato ad essere responsabile e a non lasciarmi tradire dalla disperazione, dall’istinto e da questa maledetta ipocondria. Fa male sentire il suono dell’ambulanze che rimbomba dalle finestre, vedere i mezzi militari trasportare le salme delle vittime, fa male non abbracciarti e sentirmi dire “ce la faremo”! Ma non ti preoccupare, in questi giorni non sto ascoltando solo la paura, sto cercando di sfruttare questo momento per fare quello che nella vita di tutti i giorni non riesco a fare: fermarmi. Ora che la testa è libera da tutti gli impegni mi rendo conto delle cose che veramente mi fanno stare bene, e tu sei una di quelle. Le tue lasagne mi fanno stare bene, come mi culli tu quando sono triste mi fa sentire al sicuro. Mi manchi, mi mancate tanto. Ma adesso veramente non posso, è arrivato il momento di diventare grandi, di diventare più responsabili. Devo imparare a cullarmi da solo quando mi viene da piangere e mi rendo conto di quanto eri brava a farlo tu mamma.

Ti prometto che tornerò presto da te e sarò più grande, più consapevole. Stavolta le lasagne le porto io, in quarantena ho imparato a cucinare anche quelle. Appena potrò riabbracciarti ti cullerò io. Aspettami mamma”.

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