La storia di Pandina, la poiana che non volerà più trovata sulle Madonie

Redazione

Cronaca - La storia

La storia di Pandina, la poiana che non volerà più trovata sulle Madonie
Una storia di ordinaria attenzione e amore nei confronti dei nostri amici animali selvatici

24 Dicembre 2020 - 09:22

Questa è una storia di ordinaria attenzione e amore nei confronti dei nostri amici animali selvatici, in questo caso un rapace, un bellissimo esemplare di Poiana (Buteo buteo), che ha avuto un grave incidente durante la sua battuta di caccia giornaliera. E’ stato recuperto dal Wwf Sicilia Nord Occidentale. Il fatto ha un valore ancora più alto considerato il periodo natalizio e l’emergenza pandemica in atto. Da ora la chiameremo “Pandina” la sfortunata Poiana che è stata recuperata grazie alla segnalazione di un nostro simpatizzante nella zona di Lascari.

In effetti Pandina è stata trovata in un terreno privato in contrada Morillo nel comune di Campofelice di Roccella, in una zona tipica di approvvigionamento alimentare per questi rapaci che si nutrono di piccoli roditori, rettili o altri uccelli, vicino il mare, tra terreni coltivati e pascoli, smagrita, immobile, priva di forze… fortunatamente, chi l’ha trovata si è premurato di prendersene cura rifocillandola come possibile. Fatto questo e avvisata la Guardia Forestale di riferimento la stessa, non disponibile nell’immediato per altre gravi emergenze in zona, ha suggerito al sensibile cittadino di avvisare un’associazione ambientalista per il recupero e il primo soccorso.

“Il gentile amico di Campofelice di Roccella ci ha contattato grazie al nostro sito internet e subito alcuni nostri attivisti si sono mobilitati – si legge in una nota del Wwf – Marcella è corsa a Lascari, luogo dove era stata portata Pandina per il recupero, e ha preso in carico il volatile che è stato consegnato nelle mani dei nostri Michele e Carola, a Palermo, che curano il Nucleo Protezione e Primo Soccorso Fauna Selvatica per il WWF Sicilia Nord Occidentale”.

Qui Pandina ha ricevuto le prime cure e una prima sommaria diagnosi: l’ala sinistra è fortemente danneggiata da un forte impatto su roccia o terreno naturale probabilmente dal volo non controllato dalla sfortunata poiana: un incidente che può capitare a qualsiasi essere vivente. Rifocillata e disinfettata Michele ha quindi avvisato la Guardia Forestale di riferimento e il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza dove Giovanni e Annamaria si sono immediatamente resi disponibili a prendere in carico Pandina. Poi Michele consegna a Giorgio, altro attivista, la poiana per consegnarla al Centro Recupero. E già alle 10 Pandina è in buone mani, Annamaria del Centro Recupero la analizza, controlla se ha altri traumi o sintomi ma l’unico serio problema purtroppo invalidante è la fuoriuscita dell’osso dell’ala sinistra, ormai atrofizzato.

Nonostante l’impegno di tutti affinché la poiana potesse riprendere il volo, purtroppo Pandina non volerà più, l’ala sinistra ha subito una gravissima frattura che non sarà possibile risanare. A questo punto si apre una gara di solidarietà e il Wwf Sicilia Nord Occidentale decide di “adottare” Pandina, insieme al Centro Recupero di Ficuzza. Pandina starà in voliera e, con le amorevoli cure di Giovanni, Annamaria e i volontari del Centro di Ficuzza, non appena ben ripresa, riuscirà a fare anche brevi voli nella stessa. Starà insieme ad altre compagne, anche loro sfortunate, a trascorrere non certo una vita consona al loro stato, ma comunque una vita che vale sempre la pena di vivere. Si ricorda che il centro è sempre aperto alle visite (meglio chiamare prima) e anche Pandina potrà essere osservata da vicino da coloro che ivi si recheranno.

Presto, non appena le condizioni di emergenza sanitaria lo consentiranno, il Wwf Sicilia Nord Occidentale organizzerà appuntamenti fissi al Centro di Ficuzza sia per assistere ai rilasci di animali selvatici più fortunati di Pandina e, nel prosieguo delle attività escursionistiche nella Riserva di Ficuzza, devolverà una percentuale dei contributi di quelle escursioni a Pandina e compagni.

Il Centro Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza ha bisogno di contributi liberi di cittadini che amano la natura e tutti i suoi stupendi animali, la tutela della fauna selvatica è un obiettivo primario del WWF Sicilia Nord Occidentale e per questo invitiamo soci e simpatizzanti a dare un libero contributo che può essere di carattere economico ma anche materiale portando derrate alimentari al centro. Presto, con l’importante aiuto e la collaborazione del dipartimento forestale regionale, il Centro di Recupero verrà ristrutturato dotandolo di nuove attrezzature per migliorare lo stato del centro. Quando si percepisce che un animale selvatico è in pericolo di vita occorre subito allertare la Guardia Forestale di riferimento della zona e comunque se si hanno difficoltà chiamare un Centro di Primo Soccorso per ottenere le prime informazioni.

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