Vaccinazioni sospette all’Ospedale di Petralia Sottana: indagano i NAS

Michele Ferraro

Cronaca - Coronavirus

Vaccinazioni sospette all’Ospedale di Petralia Sottana: indagano i NAS
Per molti dei soggetti che hanno ricevuto la prima dose, pur senza averne diritto, è tempo del richiamo del vaccino Pfizer. Cosa si deciderà di fare?

24 Gennaio 2021 - 10:04

La Procura di Termini Imerese accende i riflettori sulle vaccinazioni avvenute all’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, sembra che sotto l’occhio del ciclone siano finite circa 300 somministrazioni di vaccini rispetto al totale di oltre 1.100 effettuate. Della vicenda avevamo già parlato in questo articolo, intervistando il dottor Mariano Di Gangi, responsabile del servizio di prevenzione territoriale del distretto sanitario 35 di Petralia Sottana che assicurava “abbiamo vaccinato tutti i soggetti che, avendone diritto, si sono presentati per la vaccinazione”, dopo di che ha aggiunto di Gangi “Ciò che abbiamo fatto è stato solo evitare di sprecare dosi di vaccino lasciandole “scadere” dentro i nostri frigo. Questo si, sarebbe stato colpevole. Così ci siamo semplicemente portati avanti con il programma, vaccinando non passanti ma popolazione sensibile, farmacisti, forze dell’ordine, altri medici anche in pensione ma che continuano a svolgere la loro fondamentale opera nel territorio”.

Ma sembra che le cose non siano andate esattamente così, o almeno il Tribunale vuole vederci più chiaro, così ha invitato i carabinieri del Nas ad indagare. Gli accertamenti sono già in corso perché oltre alle “altre categorie a rischio” di cui parlava di Gangi sembrano esserci anche agricoltori, insegnanti ed altri dipendenti pubblici, commercialisti, politici, sindaci.  Tutto, com’è ormai noto, è partito da un post su facebook di una dottoressa in pensione, oggi impegnata in politica, che annunciava di aver fatto il faccino. Apriti cielo! Da lì si è scatenata una discussione che è finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura.

Ora, per molti dei soggetti che hanno ricevuto la prima dose, pur senza averne diritto, è tempo del richiamo del vaccino Pfizer. Cosa faranno i responsabili del centro di vaccinazione di Petralia Sottana? Li richiameranno? E costoro, finiti sotto l’occhi del ciclone, cosa faranno? Si presenteranno?

All’ASP di Ragusa, dov’è scoppiato un caso simile hanno già deciso “Si, anche i furbetti del vaccino saranno chiamati per fare il richiamo, non possiamo sprecare neanche una dose di vaccino” ha affermato un visibilmente deluso Angelo Aliquò, direttore generale dell’ASP iblea che è uscito allo scoperto prendendo severamente le distanze rispetto a quanto accaduto, parlando di “una organizzazione premeditata. Quando un intero nucleo familiare che non ne ha diritto riesce a ottenere la vaccinazione vuol dire che dietro c’è una organizzazione. Non è stato un fatto estemporaneo legato alla necessità di non sciupare le fiale ormai scongelate, ma un vero e proprio atto di arroganza”.

 

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