Termini Imerese, mistero sulla morte di un detenuto condannato per traffico di migranti

Redazione

Cronaca - Il caso

Termini Imerese, mistero sulla morte di un detenuto condannato per traffico di migranti
Chiheb Hamrouni era tra i principali imputati in un processo per traffico di migranti e contrabbando di sigarette

25 Gennaio 2021 - 12:18

É mistero a Termini Imerese per la morte di un 29enne tunisino detenuto nel carcere Antonino Burrafato (Cavallacci). Chiheb Hamrouni, residente a Marsala, era tra i principali imputati in un processo per traffico di migranti e contrabbando di sigarette, scaturito dall’indagine “Scorpion Fish” del giugno 2017. Al tunisino, lo scorso giugno la seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo, gli aveva ridotto la pena da 7 anni e 4 mesi di carcere a sei anni e mezzo più 116 euro di multa.

A dare la notizia della morte del 29enne è stato il suo legale, Fabio Sammartano: “La salma è stata posta sotto sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Termini Imerese e verrà eseguita l’autopsia. La direzione del carcere ha avvisato parla di un arresto cardiaco. Tuttavia gli stessi uffici hanno avvisato anche i familiari abitanti nel trapanese precisando loro di un’aggressione subita in cella con circostanze ancora da chiarire. Il detenuto – conclude il legale – aveva da poco reso importanti dichiarazioni nell’ambito di altre indagini della Dda palermitana in materia di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando transnazionale di tabacchi lavorati esteri nell’ambito delle operazioni Scorpion fish 2 e Scorpion fish 3″.

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