Donna in coma, indagato il compagno che si difende: “E’ caduta dalle scale”

Redazione

Cronaca - Caccamo

Donna in coma, indagato il compagno che si difende: “E’ caduta dalle scale”
La donna avrebbe detto ai soccorritori: "Mi ha picchiata". Per i medici le lesioni riportate sono incompatibili con una caduta accidentale.

08 Maggio 2021 - 14:43
Iscritto nel registro degli indagati il compagno della donna di Caccamo che da lunedì scorso è in coma, all’Ospedale Civico di Palermo, dopo essere stata picchiata a sangue. A formalizzare l’indagine a suo carico è stato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio dopo averlo interrogato nella caserma dei carabinieri della compagnia di Termini Imerese.
Secondo la versione del compagno, riportata oggi dal quotidiano Repubblica, la donna sarebbe caduta dalle scale più volte nei giorni precedenti la scorsa domenica, a causa di un problema al ginocchio. Quindi sarebbe rimasta a casa fino a domenica sera con un’emorragia cerebrale in atto, due vistosi traumi facciali, lesioni alle braccia e al torace. Ancora secondo la versione dell’indagato alle 21 di domenica sera, quando il dolore è diventato insopportabile, Sarebbe stato lui stesso a chiamare il 118 per per prestare soccorso alla donna che nella tarda sera di domenica è entrata in coma.  « Il mio assistito ha fiducia nella magistratura – dice il suo legale l’avvocato Salvatore Parrinello – e si è dichiarato estraneo ai fatti».
L’uomo avrebbe anche spiegato ai militari che la 40enne originaria di Pavia non voleva andare in ospedale per paura di contrarre il Covid. Per i carabinieri di Termini Imerese il racconto dell’uomo però sarebbe pieno di incongruenze e contraddizioni. A partire dalla più grave degli elementi a suo carico: le parole dette dalla donna ai soccorritori del 118: « mi ha picchiata » senza riuscire a specificare chi l’avesse ridotta in quelle condizioni.  Ed anche i medici hanno considerato fin da subito i traumi e le lesioni riportate dalla donna incompatibili con una o più cadute accidentali. Sembra anche che alcune lesioni nella parte interna delle cosce siano compatibili con una compiuta o tentata violenza sessuale. Un elemento che se confermato aggraverebbe non di poco la posizione del compagno.
Un altro dettaglio, rivelato da Repubblica, desta particolare sospetto: l’indagato avrebbe telefonato in ospedale soltanto il lunedì mattina per convincere i medici che si trattava di una caduta accidentale. Dopo quella telefonata l’uomo non ha più contattato l’ospedale per conoscere le condizioni della compagna che continua ad essere in coma con una grave emorragia celebrale.

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