Silenzio su Alimena? No, grazie. Continueremo a fare il nostro lavoro

Giorgio Vaiana e Michele Ferraro

Editoriale

Silenzio su Alimena? No, grazie. Continueremo a fare il nostro lavoro
E' solo nel silenzio che prolifera il marciume

18 Gennaio 2016 - 00:00

Quando si pubblica un articolo o, nel caso di specie, una intervista, ci si attende che eventuali repliche o precisazioni vengano recapitate alla redazione del giornale che l’ha pubblicata.

Non è andata così però, e ce ne rammarichiamo, con il gruppo consiliare di opposizione di Alimena che ha deciso di rispondere alla coraggiosa intervista realizzata dalla giornalista Mirella Mascellino, affidandosi ad un blog locale. Uno strumento certamente più agile che non è tenuto ad osservare le regole proprie del giornalismo. La colpa della giornalista sarebbe quella di aver pescato dal dimenticatoio l’atto intimidatorio al sindaco Alvise Stracci, con una intervista pubblicata esattamente ad 1 anno di distanza dal vile gesto. 

Chiamati in causa, abbiamo il dovere di rispondere, a partire dalla “nota di colore” sul copyright della foto pubblicata:

“Ai fini della rivendicazione dei diritti va evidenziato con chiarezza che ogni esemplare della foto deve contenere le seguenti indicazioni: marchio copyright, nome (o sigla) del fotografo, o dei datori di lavoro o del committente (dunque di chi detiene i diritti di utilizzazione economica). Nel caso in cui tali informazioni manchino, la loro riproduzione – a norma del comma 2 dell'art. 90 (legge 633 del 1941) – non è da considerarsi abusiva.” Vogliamo aggiungere un dato superfluo: chi richiama i diritti d’autore per una foto deve essere un fotografo che, sulla sua attività professionale, ci paga le tasse. Altrimenti siamo tutti fotografi, tutti giornalisti, tutti medici, tutti ingegneri e via discorrendo.

Passando adesso ad argomentazioni più serie, non vogliamo e non dobbiamo entrare nel merito delle risposte date dal sindaco Alvise Stracci alle domande formulate dalla giornalista Mirella Mascellino. Ciascuno si assume le responsabilità delle proprie affermazioni, è così che “funziona” una intervista. A meno che non si vogliano definire capziose le domande rivolte ma, con tutta onesta, non ci pare proprio il caso!

Vogliamo solo aggiungere che sentiamo correre un brivido lungo la schiena quando leggiamo del senso di solitudine di cui parla Stracci. Ma sarà che siamo troppo sensibili o forse perché non comprendiamo quali motivi possano mai indurre un sindaco a mentire su temi tanto delicati.

Quello che ci preme invece è la puntualizzazione di alcuni fatti incontrovertibili:

Madoniepress, grazie all’ottimo lavoro di Mirella Mascellino, è stata la prima testa giornalistica a dare la notizia dell’intimidazione al sindaco Stracci. E’ stata la prima testa giornalistica a dare la notizia dell’intimidazione all’assessore Mustafi. E’ stata la prima testata giornalistica a dare la notizia degli atti vandalici nella ex scuola. E’ stata la prima testata giornalistica a dare la notizia del furto di scale avvenuto al cimitero. Tutti articoli a firma di Mirella Mascellino che quindi (e con ogni evidenza) non si limita a raccontare solo i fatti che coinvolgono direttamente sindaco o assessori, ma racconta tutto e racconta il vero. Se questo a qualcuno dà fastidio, se ne faccia una ragione. Noi non faremo altro che incoraggiare la nostra brava giornalista ad andare avanti sull’unica strada maestra del giornalismo: la cronaca!

Quanto ai fatti accaduti ai singoli cittadini, di cui siamo venuti a conoscenza, a meno che non si tratti di fatti criminosi, rientrano nella sfera della privacy. Questo giusto per rispedire al mittente ogni sorta di lezione di giornalismo proveniente da chi non conosce neanche le basi del mestiere.

Infine vogliamo riprendere l’esortazione inviataci “per interposta persona” dal gruppo di minoranza: “… STAMPA LOCALE, ORA BASTA!!!!!! STATE FACENDO PASSARE ALIMENA COME UN PAESE MARCIO.La cattiva pubblicità che c’è su Alimena non è solo data dai brutti episodi ma anche da come voi commentate e riportate i fatti.”

Spiacenti, ma non possiamo accogliere il vostro consiglio. Continueremo a raccontare i fatti, poiché il marciume, a nostro avviso, prolifera solo nel silenzio.

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