Piano Battaglia, la Vicari difende l’Ustif “non è un ufficio timbri”. Pizzuto lancia petizione on line

Redazione

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Piano Battaglia, la Vicari difende l’Ustif “non è un ufficio timbri”. Pizzuto lancia petizione on line

07 Febbraio 2017 - 13:26

“L’Ustif non è un ufficio timbri” scrivi Simona Vicari che, da quando si è insediato il governo Gentiloni, è stata nominata sottosegretario al Ministero dei Trasporti, dal quale dipende l’Ufficio Speciale Trasporti e Impianti Fissi di Napoli, che sta facendo vedere i sorci verdi alla Piano Battaglia Srl.

L’ufficio di Napoli, comunica la Vicari, si è impegnato a produrre entro venerdì prossimo il nulla osta necessario all’atto conclusivo che sarà emanato dalla Regione. In altre parole con ogni probabilità salterà anche il prossimo fine settimana.

La notizia diffusa ieri dal nostro giornale dei licenziamenti cui è stata costretta la società che ha vinto il bando per rinnovare e gestire gli impianti di risalita di Piano Battaglia, non pare turbare più di tanto il sottosegretario ex sindaco di Cefalù che punta l’attenzione sulla sicurezza degli impianti: “Sulla seggiovia saliranno oltre 600 persone l’ora e nulla può essere lasciato al caso: dalla formazione del personale alla sicurezza dell’impianto. Se ritardi ci sono stati sono dovuti ad altri soggetti considerato che, da quasi un anno dall’ultimazione dei lavori, l’impianto è stato messo sotto tensione elettrica solo a dicembre scorso”

“Dalla comunicazione di richiesta di nulla osta trasmessa il 5 dicembre scorso e presa incarico dall’Ustif il 9 dicembre non è stato perso un giorno”. Simona Vicari ringrazia l’operato dei tecnici dell’Ustif di Palermo, che hanno lavorato notte e giorno, per poi affermare che “l’Ufficio di Napoli si è impegnato a rilasciare entro venerdì i due nulla osta tecnici che servono alla Regione per il tanto agognato via libera”.
“L’iniziativa imprenditoriale privata merita la massima attenzione – conclude la Vicari nella nota diffusa alla stampa – ma in materia di sicurezza non possiamo permetterci sconti sui tempi”.

Eppure c’è chi fa osservare che altrove, per impianti a fune paragonabili a quello di Piano Battaglia, i tempi per l’ottenimento dei nulla osta, sono stati decisamente più contenuti. Che sia un problema tutto politico? C’è chi pensa anche questo.

Abbiamo contattato il Presidente Gianni Fiore per una dichiarazione ma, a nome della Piano Battaglia Srl, preferisce non commentare “siamo con il cuore appeso ad un filo di speranza, non vogliamo entrare in polemica con l’USTF, ormai non servirebbe a niente.” Il pensiero di Gianni Fiore va ai tanti lavoratori che si sono cimentati con passione ed impegno nel sogno di far tornare Piano Battaglia ai fasti di una volta ed alle migliaia di turisti che si sentono presi in giro da una situazione che ha veramente del paradossale.

Intanto il presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo Pizzuto tenta anche la carta della petizione on line sul sito “Change.org” indirizzata al Ministero delle Infrastrutture perché intervenga sull’incredibile vicenda. (clicca qui per leggere la petizione)

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