Geraci celebra Liborio Baldanza: presentato il libro “Se tutti vanno via”

Redazione

Eventi - Al Convento degli Agostiniani

Geraci celebra Liborio Baldanza: presentato il libro “Se tutti vanno via”
Scritto da Giuseppe Vetri per le Edizioni Arianna, il libro ripercorre la vita dell'eroe antifascista nato a Geraci Siculo

10 Ottobre 2021 - 10:02

E’ stato presentato ieri sera, presso il Convento degli Agostiniani, il libro “Se tutti vanno via” di Giuseppe Vertri, edito da Edizioni Arianna. Il libro è un omaggio a Liborio Baldanza, metalmeccanico nato a Geraci Siculo. Antifascista, difensore degli ideali di libertà, deportato nei lager nazisti.

Libero (così lo chiamavano negli anni della clandestinità,  per sottolineare il temperamento ed il grande carisma) a 16 anni inizia a lavorare ai Cantieri Navali Riuniti di Palermo e vi rimane fino alla chiamata al servizio militare. Dopo il congedo si trasferisce a Milano e lavora in diverse aziende metalmeccaniche. In quel clima totalitario e repressivo inizia la sua lotta antifascista insieme ai compagni di lavoro boicottando il regime e organizzando azioni di sabotaggio. Nel 1943 partecipa al primo grande sciopero delle fabbriche sestesi che nei giorni successivi si allarga anche alle fabbriche di Milano e della Brianza. Nel marzo del 1944 è tra gli organizzatori dello sciopero generale che vede l’adesione di oltre 200 mila operai. Alla fine di 8 giorni di sciopero viene arrestato e deportato insieme a centinaia di lavoratori. Il 3 aprile 1945 una colonna di deportati è costretta alla “marcia della morte”, un trasferimento a piedi tra i campi di concentramento di Hinterbruhl e Mauthausen per essere eliminati nei forni crematori, in modo da non lasciare testimonianze all’imminente arrivo degli alleati. Liborio Baldanza viene assassinato durante il trasferimento.

In sua memoria sono state installate due pietre di inciampo in Sicilia, una a Geraci all’incrocio tra del Corso con la via Vento, nei pressi della casa che lo ha visto nascere il 2 agosto 1899 e un’altra a Palermo, nei pressi dei Cantieri Navali dove, ha lavorato giovanissimo dal 29 marzo 1915 al 9 giugno 1917, quando fu chiamato per il servizio militare, in piena prima guerra mondiale.

Alla presentazione del libro sono intervenuti: Luigi Iuppa, sindaco del Comune di Geraci Siculo; Fabrizio Vincenzo Di Vuono, assessore comunale; Francesco Foti, segretario provinciale della Fiom di Palermo;
Angelo Ficarra,
presidente dell’ANPI Sicilia, Arianna Attinasi, per la casa editrice; Giuseppe Vetri, autore. Presenti in videoconferenza da Sesto San Giovanni anche la famiglia dell’eroe. Ancora in vita è infatti l’unico figlio Dimitri, la cui foto da bambino che legge con papà il Corriere dei piccoli è riportata nella copertina del libro.

“Le scelte di vita di Liborio Baldanza, il prezzo pagato nella lotta contro il regime fascista per contribuire al progresso della società sono la prova, al di là di ogni retorica, di quanto credesse nel valore umano, nel lavoro come forma di riscatto, quanto gli stesse a cuore l’ideale di libertà, quanto fosse disposto a lottare per affermarlo” afferma il sindaco di Geraci Siculo Luigi Iuppa.

Quel 3 aprile del 1945 – ricorda Dario Venegoni, Presidente Nazionale ANED – a poche settimane dalla liberazione, quando Baldanza cedette alla fatica, alla fame, ai patimenti di più di un anno di campo di concentramento nazista, per fermarsi stremato nel corso dell’affannosa marcia dalla regione di Vienna a Mauthausen. Una marcia a tappe forzate: le SS cercavano di sottrarre i testimoni dei lori crimini all’avanzata dell’Armata Rossa da Est e degli Alleati da Ovest. Un colpo alla nuca sul ciglio della strada pose fine a una vita da leggenda. Anna e Dimitri lo attenderanno invano.”

Giorgio Oldrini, Direttore Triangolo Rosso, rivista dell’ANED: “Quella riportata dall’autore Giuseppe Vetri è originale perché ogni uomo è differente dagli altri. Ma anche una storia collettiva perché la vita di Liborio è stata unita a quella di tanti e tanti altri. Nella nostra Sesto San Giovanni, nelle sue grandi fabbriche in cui lavoravano decine di migliaia di operai, impiegati, tecnici, l’opposizione al fascismo è stata forte fin dagli anni ’30 e Liborio è stato tra i primi a costruire un cammino di libertà.”

“Riteniamo che col suo “Se tutti vanno via”, l’autore Giuseppe Vetri, pur con saggia discrezione, apra una delle pagine più importanti della Storia Italiana – afferma Angelo Ficarra, Presidente ANPI Palermo – quella della partecipazione della Sicilia alla lotta di liberazione dal Fascismo. E viene da chiedersi perché ciò avviene oltre settanta anni dopo. Ritengo che una indicazione il prof. Vetri ce la abbia già voluta dare con le frasi che seguono:
“Liborio trascorre l’infanzia in un contesto sociale di emigrazione: uomini, donne, minori, famiglie che partono ogni mese da Geraci per procurare “un pezzo di pane” ai tanti figlioli e cominciare a “vivere da cristiani”. “Tra il 1895 e il 1906 moltissimi gruppi famigliari perdono componenti di tutte le età. Emigrano anche alcuni Baldanza e il cognome si diffonde in varie regioni italiane, in USA, in Argentina. Una Mrs. Baldanza è stata segretaria del presidente americano Obama”. È il dramma della conclusione terribile ed amara della Storia dei “Fasci Siciliani”. Il primo grande movimento di lavoratori in Italia. Il primo gran- de movimento di lavoratori in Europa dopo la Comune di Parigi. Movimento che vide una straordinaria partecipazione delle donne stroncato nel sangue per volontà della monarchia sabauda e dal Crispi in un scellerato connubio con elementi della mafia.”

 

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