Blutec, “Non realistico partire con 700 dipendenti in cassa integrazione”

Redazione

Cronaca - Il commento

Blutec, “Non realistico partire con 700 dipendenti in cassa integrazione”
Lo ha detto il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese

06 Giugno 2021 - 16:19

“Altro giro, altra corsa. Per l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese è di nuovo tempo di scelte. Questa volta, però, speriamo che la precondizione sia la produzione e non il mantenimento della cassa integrazione”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, in merito all’ultimo avviso pubblicato dai commissari di Blutec, conclusosi con 8 manifestazioni di interesse che dovranno adesso passare al vaglio di Invitalia.

“La storia degli ultimi dieci anni a Termini Imerese – ha continuato Albanese – è stata uno schiaffo all’impresa, alla produzione e al lavoro. Da imprenditore dico, senza tema di smentita, che la questione principale da affrontare è quella degli ex lavoratori Fiat: nessuna impresa che intenda avviare un progetto imprenditoriale serio può pensare di partire avendo già sulle spalle 700 dipendenti in cassa integrazione. É pura follia il solo pensarlo. Chi accetta una condizione del genere è perchè non ha interesse a fare impresa, ma soltanto ad accaparrarsi le risorse pubbliche messe a disposizione da Stato e Regione. E quindi, si faccia tesoro dell’esperienza e del passato. Dieci anni di fallimenti inanellati da Invitalia spero siano serviti a qualcosa. I lavoratori vanno tutelati, dal primo all’ultimo, così come già fatto tante volte con altre grandi aziende pubbliche e private. I modi ci sono. Ma di certo non è realistico credere che una impresa seria e sana possa iniziare una qualsiasi attività con 700 lavoratori in cassa integrazione”.

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