I pendolari scrivono a Musumeci: “Riveda gli orari festivi dei treni”

Redazione

Cronaca - Trasporti

I pendolari scrivono a Musumeci: “Riveda gli orari festivi dei treni”
Il servizio c’è seppur ridotto al minimo, ma deve essere rivisto nella programmazione degli orari garantendo anche la domenica e i giorni festivi

16 Luglio 2020 - 16:47

“In questi ultimi giorni si è parlato tanto di turismo, di ripartenze, di rilancio del settore e onestamente ci fa molto piacere che il governo regionale pensi in modo fattivo a questo settore molto importante per l’economia siciliana”. Inizia così una lettera scritta dal comitato Pendolari Siciliani – Ciufer al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. La questione, scottante, è quella degli orari festivi dei treni. Secondo il comitato, infatti, se è vero da un lato che ci sono il numero di corse garantito, queste non sono distribuite in maniera efficace visto che lasciano “scoperte” alcune zone orarie fondamentali per chi deve andare a lavorare nei giorni festivi e non può utilizzare il messo pubblico.

“Abbiamo preso atto degli investimenti con l’incentivazione dei treni turistici Cefalù Line sulla Punta Raisi-Palermo-Cefalù, e Barocco Line sulla Siracusa-Modica-Ragusa – scrive il comitato – Una domanda ci sorge spontanea: pensare al settore turistico è cosa buona e giusta ma come in tutte le attività per assicurare i servizi al turista c’è un popolo di lavoratori che deve spostarsi per raggiungere i luoghi di lavoro. Infatti, se da un lato si incrementano le corse per dar modo al turista e al turismo estivo-festivo, dall’altro se diamo un’occhiata ai treni festivi sulla Messina-Palermo, ci rendiamo conto che non vi è alcun treno assicurato nelle fasce orarie lavorative 6-9″.

Di fatto il primo treno regionale da Messina parte alle ore 7,49 per giungere a Palermo alle ore 11,08 e da Palermo alle 8,32 per giungere a Messina alle ore 11,17. Va un po’ meglio sulla direttrice Messina-Catania con un treno previsto alle ore 6,52 che arriva a Catania alle ore 8,52, mentre da Catania a Siracusa il primo treno è previsto alle ore 10,45 con arrivo a Siracusa alle ore 12,01. “Come si evince chiaramente dagli orari – scrivono i pendolari – chi deve andare a lavorare nei giorni festivi/domenicali, pur avendo un abbonamento ferroviario, non può utilizzare il mezzo treno perchè non sono state assicurate e garantite le fasce orarie dei pendolari”.

Per quanto riguarda i Barocco Line, il turista che si trova a Catania non ha alcuna possibilità di raggiungere Siracusa in treno se non a partire da mezzogiorno e quindi un servizio senza alcun senso per i turisti che si trovano a Catania,  ma anche per i lavoratori che da Catania vorrebbero raggiungere Siracusa. La musica non cambia da Palermo ad Agrigento poiché si arriva nelle due Città tra le ore 10,30 e le 11,15. Questa la situazione dei treni programmati nei festivi sulle seguenti relazioni: Palermo-Agrigento 12 treni al giorno; Palermo-Messina 9 treni al giorno; Messina-Catania 9 treni al giorno; Catania-Siracusa 8 treni al giorno; Palermo-Trapani 7 treni al giorno.

“Che cosa chiediamo? – dice Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer – La Regione Siciliana, committente del servizio, comunque paga il dovuto all’impresa ferroviaria per i 45 treni circolanti nelle domeniche e nei festivi. Il servizio c’è seppur ridotto al minimo, ma deve essere rivisto nella programmazione degli orari garantendo anche la domenica e nei giorni festivi la continuità del servizio nelle fasce orarie pendolari (6-9), tenuto conto che anche nei giorni festivi e/o domenicali vi è gente che deve spostarsi per assicurare dei servizi al cittadino, al turista avendo pagato un abbonamento per un servizio che, in effetti, c’è, ma non garantisce gli spostamenti nelle prime ore del mattino. Chiediamo all’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone di voler intervenire affinché sia rivisto il servizio, ottimizzando gli orari dei treni esistenti, per garantire un servizio efficiente ed efficace non solo ai turisti dei festivi e delle domeniche ma principalmente all’utenza che anche nei festivi e nelle domeniche deve andare a lavorare”.

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